Disortografia
La disortografia è un disturbo specifico della scrittura, caratterizzato dal mancato rispetto delle regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto, non imputabile al mancato addestramento o a deficit intellettivi, motori e/o sensoriali.
La disortografia determina, pertanto, difficoltà nel tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici, seguendo le corrette norme ortografiche.
Differenza tra disortografia e disgrafia
La disortografia riguarda l’utilizzo del codice linguistico in quanto tale; è all’origine di una minor correttezza ortografica del testo scritto. Coinvolge l’ortografia, quindi, e le regole grammaticali. Coinvolge l’utilizzo del codice linguistico nel processo di trasformazione della lingua parlata per iscritto.
La disgrafia, invece, è un disturbo del ritmo neuromotorio della scrittura. È collegata al controllo degli aspetti grafici. Riguarda quindi la grafia del testo. Fa riferimento alle difficoltà relative agli aspetti grafici e formali dello scrivere, legati all’esecuzione del gesto.
Per riassumere: la disgrafia si manifesta in una scrittura non omogenea per quanto riguarda forma e dimensione e occupazione dello spazio; nella disortografia, invece, la scrittura è graficamente omogenea, ma presenta errori ortografici e confusione tra fonemi e grafemi.
TRATTAMENTO DELLA DISORTOGRAFIA
Per la disortografia si propongono trattamenti dove le istruzioni sono rese esplicite e c’è la possibilità di ripetute di esercizio il feedback sul risultato è immediato. Il trattamento viene effettuato a 2 livelli, a seconda della gravità del disturbo e/o dell’età del bambino:
- I LIVELLO: riabilitazione delle competenze di base
- II LIVELLO: riabilitazione delle competenze ortografiche avanzate
SCRIVO BENE SI BASA SU PRINCIPI RIABILITATIVI BEN PRECISI
Affinché una sequenza grafemica e/o fonologica possa essere immagazzinata nel proprio repertorio lessicale è importante che avvenga il trasferimento delle informazioni dal magazzino di memoria a breve termine al magazzino a lungo termine.
Questo processo avviene tramite i meccanismi di controllo che manipolano il flusso di informazioni in entrata. I più importanti processi di controllo sono la reiterazione, la codifica e l’immagazzinamento.
OBIETTIVO MIRATO E SPECIFICO PER OTTENERE RISULTATI VISIBILI
L’obiettivo del training proposto da Scrivo bene è quello di interrompere la sequenzialità dei grafemi acquisiti e immagazzinati in maniera errata in modo da permettere una modifica della traccia mnestica relativa alla stessa stringa. Affinché possa esserci un cambiamento è fondamentale che la mappa mentale relativa alla rappresentazione mnestica della sequenza di grafemi subisca un’interruzione proprio nell’esatto momento in cui avviene l’errore.
Ciò permettere di sovrascrivere il nuovo apprendimento sulla precedente traccia errata e stabilizzare nel tempo la nuova acquisizione corretta. Pertanto una correzione o modifica della traccia differita nel tempo non produrrebbe lo stesso effetto.
PROCESSI DI CONTROLLO IN BASE ALLA PERSONA IN TRATTAMENTO
Durante la presentazione di una parola sullo schermo, ad esempio, la persona immagazzinerà le proprietà fisiche della parola stessa nei rispettivi magazzini sensoriali: la forma delle lettere andrà nella memoria iconica e il loro suono nella memoria ecoica.