di Aida Andrisani

La Dislessia è un disturbo del neurosviluppo a carattere cronico, questo significa che il deficit di lettura che si evidenzia in età scolare persiste per tutto l’arco di vita (APA, 2014).

Nonostante la formulazione di una corretta diagnosi ed eventuali interventi abbiano una ricaduta positiva a livello psicologico e di adattamento, l’evoluzione nel tempo del disturbo in sé dipenderebbe dal livello di gravità dello stesso (P.A.R.C.C., 2011). Questo è dovuto al fatto che, malgrado nel corso dell’età evoulutiva si verifichino processi di compensanzione funzionale, il substrato biologico non scompare e può condizionare in maniera significativa le attività accademiche (MIUR, 2011), e di conseguenza anche le prospettive professionali, sociali ed economiche.

Ad ogni modo, studi recenti dimostrano come in età adulta le difficoltà di lettura, che costituiscono il nucleo del disturbo dislessico, possono diventare meno evidenti grazie a un utilizzo efficace di strategie di compensazione.
Ad esempio: in adulti con dislessia l’utilizzo strategico di una lettura silenziosa e lenta sembrerebbe supportare l’identificazione della struttura retorica di base di un testo, al fine di un elaborazione più profonda del contenuto, e lo svolgimento di un compito di comprensione del testo (es. report orale, risposta a domande aperte) in modo analogo a soggetti non dislessici (Moojen, et al., 2020).

In generale, fattori protettivi (Werner, 1993; Cornoldi, 2007) che predisporrebbero a un miglior esito in termini non solo di carriera, ma anche di benessere psicologico ed emotivo, sono:

  • Capacità relazionali, resilienza e atteggiamento di fronte alla vita
  • Auto attribuzioni appropriate e realismo
  • Presenza di genitori adeguati
  • Presenza di un adulto di riferimento che abbia guidato e consigliato il giovane
  • Puntuali opportunità nei momenti di transizione

Questo si traduce nella necessità di offrire ai bambini con diagnosi di Dislessia, e DSA in generale, un supporto scolastico e specialistico (logopedico e neuropsicologico) di qualità che gli fornisca un ventaglio di strumenti e strategie di compensazione adeguate al proprio profilo funzionale, punti di forza e peculiarità, che nel tempo si adatti alle loro traiettorie di sviluppo.

Bibliografia

APA. (2014). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – Fifth ed.

Cornoldi, C. (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il Mulino.

MIUR. (2011). Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.

Moojen, S. M., Gonçalves, H. A., Bassôa, A., Navas, A. L., de Jou, G., & Miguel, E. S. (2020, 03). Adults with dyslexia: how can they achieve academic success despite impairtments in basic reading and writing abilities? The role of text structure sensitivity as a compensatory skill. Annals of Dyslexia.

P.A.R.C.C. – Bologna. (2011). DSA Documento d’intesa.

Werner, E. E. (1993). A Longitudinal Perspective on Risk for Learning Disabilities. Paper presented at the Annual Conference of the Learning Disabilities Association of America. San Francisco, CA, USA.

A proposito di: One Health Vision

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